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Accadde oggi: 7 maggio 1968 Bruno Arcari diventa campione d’Europa
Il 7 maggio del 1968 allo Stadthalle di Vienna erano esauriti persino i posti in piedi, si calcolano circa 15mila spettatori per vedere l’idolo locale Johann Orsolic, colui che aveva ridestato in Austria la passione per la noble art, diventando anche campione d’Europa dei superleggeri. Pesava 63 kg, ma aveva una struttura fisica impressionante da peso medio. Da circa un anno era campione europeo, titolo conquistato contro il tedesco Conny Rudhoff. Gli austriaci se lo coccolavano e lo volevano far combattere “solo” in patria. Si cominciavano a cullare anche sogni più in alto. Ma quella sera c’era un’incognita, il suo sfidante era un italiano, Bruno Arcari, pugile dal buon trascorso dilettantistico, ma eliminato alle Olimpiadi di Tokyo per ferita. Arcari era nativo di Atina, vicino Frosinone, ma ligure di adozione, un po’ come Duilio Loi, suo idolo, nato a Trieste, ma formatosi prima in Liguria. Che Arcari fosse pugile temibile lo sapevano tutti, ma aveva il suo tallone di Achille nella fragilità delle sopracciglia che si rompevano con facilità, infatti le sue uniche sconfitte erano avvenute per ferita. Gli austriaci erano convinti di assistere all’ennesimo trionfo del loro pugile, la sconfitta diventava un vocabolo sconosciuto. Per questo si aveva un certo timore per il verdetto se il match fosse arrivato alla fine delle 15 riprese. Orsolic aveva avuto qualche problema nel peso, ma era stato risolto.
I due pugili sono mancini dotati di grande potenza. Orsolic come è sua abitudine parte forte per intimorire e perchè no per concludere. Intimorire Arcari è come spegnere un incendio con la benzina. Il nostro incassa senza battere ciglio e replica con altrettanta forza. Dopo la quarta ripresa si assiste ad un’inversione con Orsolic che rallenta per recuperare fiato e Arcari che progressivamente aumenta il ritmo già alto. Si temeva per le sopracciglia di Arcari ma a spaccarsi è invece Orsolic. Il fatto era avvenuto al 7° round, ma il vero problema era un altro: Orsolic perdeva terreno round dopo round e il pubblico osservava il logoramento scientifico del pugile di casa di fronte ad un avversario che aumentava progressivamente il ritmo. Al 12° round Orsolic era una maschera di sangue e l’arbitro Smith per evitare una punizione ancora più severa fermò il match. Tutto il match fu trasmesso in televisione e il suo share salì alle stelle. Arcari conquistò il titolo europeo contro un avversario fortissimo e sarà la prima tappa di un inarrestabile cammino che lo porterà dopo due anni al titolo mondiale. Orsolic dopo questo match passerà nei welter, per il peso ma soprattutto perchè consapevole che finchè in giro c’era un campione come Arcari la strada era sbarrata…
(alb)